THE END OF THE F***ING WORLD
Se ne è parlato tantissimo quando è uscita su Netflix a gennaio, e io guardo sempre con sospetto questi fenomeni un po' mainstream perché in genere poi ai miei occhi pretenziosamente critici si rivelano quasi sempre deludenti (vedi Tredici). A questa serie ho dato una chance solo perché la prima stagione si compone di 8 episodi di 20 minuti ciascuno, per un totale di 2 ore e quaranta (meno di Titanic) che io ho distribuito in tre o quattro serate, ma che si possono tranquillamente affrontare tutte insieme. Protagonisti sono due alquanto problematici adolescenti, uno con istinti omicidi, l'altra vagamente isterica e sfacciata, ma in fondo due anime profondamente fragili che in qualche modo cercano di salvarsi a vicenda.
In un'atmosfera un po' retrò - molto piacevole grazie anche alla bella colonna sonora -, i due ragazzi intraprendono un avventuroso viaggio intervallato da diversi ostacoli, a metà tra il drammatico e il paradossale.
Senz'altro originale per la maniera in cui è girata, e per il modo forte in cui tratta il tema dell'adolescenza. In realtà i comportamenti dei due protagonisti, ma anche dei loro genitori, sono decisamente estremi e forse oltre il limite del realismo, ma probabilmente con un approccio più "soft" non si sarebbe potuta dare un'altrettanto precisa caratterizzazione dei personaggi in un tempo tutto sommato breve per una serie tv.
E' comunque un prodotto che fornisce valido materiale di discussione.